COSTRUIRE UN’EUROPA FONDATA SULLO SVILUPPO, SUL LAVORO E SUL SOCIALE
Le stime economiche della Commissione europea sul Pil sono tragiche, ma purtroppo del tutto prevedibili. Il punto è che fermarsi alla fotografia dell’esistente e alle conseguenti previsioni a poco serve. E’ il momento che l’Europa dimostri davvero di esserci e che ripensi, in modo strutturale, alla ragione stessa della sua esistenza come Istituzione sovranazionale.
Questa terribile pandemia ha palesato che il re è nudo. Chi si ostinava a non vedere che la politica di austerità ha generato un’Europa debolissima, ora deve prendere atto di questa realtà. Vogliamo, allora, costruire un’Europa nuova, fondata sullo sviluppo, sul lavoro, sul sociale? Questo è il discrimine per capire se avremo un futuro. In tale contesto, si colloca la proposta della Uil di un Patto per il Paese che, una volta definito, potrebbe diventare un punto di riferimento anche per l’Europa. Siamo soddisfatti, dunque, che il Premier Conte, nell’incontro di ieri sera, abbia rilanciato questa idea. Bisogna darle corpo, però, e subito, coinvolgendo tutti, anche le opposizioni. Perché una sorta di nuova fase costituente, sociale ed economica è davvero l’unica strada per uscire dal baratro nel quale siamo caduti e da cui è possibile risalire solo se saremo in cordata, tutti insieme.