RIPRESE LE ATTIVITA’ DI LAVORO ALL’INTERNO DEL CANTIERE EX CAVA 2 MARI – COMITATO SEPAC
Proseguono e volgono al termine le 24 ore di formazione del personale di ILVA in Amministrazione straordinaria previste dal piano formativo FONADIMPRESA. Con non pochi problemi, anche in questo delicato percorso formativo, possiamo affermare di aver svolto la nostra parte di sostegno a tutti i lavoratori indistintamente dal colore di appartenenza sindacale e non, laddove buona parte del personale non aveva dimestichezza alcuna con la piattaforma telematica e l’ausilio dei dispositivi informatici ad essa collegati.
Mentre, riguardo al fronte delle attività di lavoro all’interno del cantiere ex cava due Mari, invece, sono riprese le attività subito dopo la fermata di agosto e un’altra porzione di lavoratori si è avvicendata a coloro i quali hanno ultimato il periodo trimestrale previsto.
Tutto questo si intreccia con la notizia della convocazione del Tavolo da parte della Regione Puglia per conto dell’organismo del SEPAC, il quale ha inviato una nota alle OO.SS. Per una convocazione da tenersi il prossimo 23 settembre alle ore 10.30, con all’ordine del giorno “lavoratori in CIGS ILVA in AS— Politiche Attive/Ipotesi LPU”.
Visto il contenuto dell’oggetto, questo lascia presagire ad un “progetto”, ed a tal riguardo, viste le dichiarazioni di alcuni soggetti, facciamo ulteriormente chiarezza circa la posizione della UILM sull’argomento, evidenziando che nell’ultimo tavolo di discussione del 17 maggio, il cui verbale di riunione peraltro è sulle evidenze di tutti (pubblicato integralmente su Il Venerdì n. XX del 28 maggio 2021), la UILM ha preteso che al punto 1 del verbale fosse ben inciso tenere distinta la presente discussione dagli accordi, già sottoscritti nel 2018, che riguardavano i piani di sviluppo industriale dello stabilimento siderurgico di Taranto e con essi le sorti di tutti i lavoratori coinvolti nella vicenda.
Inoltre al punto 5 del verbale, tutte le OO.SS. hanno chiesto al Comitato Sepac, di esprimersi in merito alla legittimità di un eventuale ulteriore integrazione al 10% sull’indennità di Cassa, per quei lavoratori che fossero impegnati in Lavori di Pubblica utilità nell’ambito di ILVA in A.S..
Tutto ciò (non le classiche parole) crediamo sia più che utile a chiarire, ancora una volta, la posizione della UILM in merito, ovvero, siamo d’accordo a percorsi di ricollocazione dei lavoratori, ove gli stessi non demoliscano il patrimonio professionale degli stessi, ma soprattutto, riteniamo e siamo fermamente convinti, che il futuro di questi lavoratori, tutto il rispetto all’autonomia della Regione Puglia ed i compiti attribuiti al SEPAC, non sia da definire all’interno del perimetro regionale, ma, come ovvio, debba riprendere la sua matrice esattamente da dove è partita, ovvero il tavolo ministeriale.
Tutto ciò perché questi lavoratori non possono e non devono fungere da ruota di scorta per nessuno.