SPUNTA LA NUOVA VERSIONE DEL VERBALE DEL SEPAC
Come ben ricorderanno molti dei nostri lettori, nella giornata di Giovedì 7 aprile 2021, si è tenuta la riunione tra OO.SS. E Comitato SEPAC della Regione Puglia, con all’ordine del giorno la formazione dei lavoratori in COGS a zero ore, nella fattispecie ILVA. Nella giornata di ieri abbiamo ricevuto a mezzo mail la nuova versione del verbale di incontro formulato dal Presidente del SEPAC – Regione Puglia, con una rappresentazione semi plastica della riunione, e che, per quanto ci riguarda, contiene solo parte del ragionamento intavolato dalla UILM.
Senza argomentare troppo sul tema e sulle 3 pagine di verbale redatto, non cambia il nostro giudizio critico a riguardo i ritardi del tutto ingiustificati per l’avvio della formazione ed accrescimento professionale per questo bacino di lavoratori, che cagiona alteriore perdita economica per via del mancato sostentamento delle relative ore di borsa di studio.
Inoltre, senza pubblicare integralmente la nota del verbale, che, per quanto ci riguarda, null’altro è che una giustificazione all’ingiustificabile ritardo e, ci tenevamo però a rappresentare di contro, integralmente l’ultimo capoverso del verbale che testualmente recita: “Infine, comunica (Il comitato SEPAC), che parallelamente alla messa a disposizione di politiche attive regionali, la Regione Puglia , accogliendo la richiesta emersa al tavolo odierno, si attiverà affinchè il MISE programmi un urgente incontro per la verifica della sussistenza delle condizioni per il finanziamento di progetti per lavori di pubblica utilità in cui impegnare i cassintegrati a zero ore ILVA in AS, sul modello della esperienza Genova.”.
Ebbene, volendo condividere un’ulteriore riflessione sul tema del modello di Genova, per quella che è l’analisi della UILM, poco o nulla ha portato quel sistema in favore di quel bacino di lavoratori. Pochi o nulli i concreti benefici e le reali prospettive di lavoro.
Inoltre, ci preme sottolineare di come, l’unica linea guida per quanto ci riguarda, per il futuro di questi lavoratori con la L maiuscola, in possesso di grandi capacità professionali e non solo, come citato peraltro nella premessa del verbale, è e resta una discussione su tavolo ministeriale senza interposta persona. Con tutto il rispetto per i lavori di Pubblica utilità e dei lavoratori coinvolti in queste attività, restiamo fermamente convinti che il ragionamento sia non di poco più ampio a progetti “tampone”. Necessita ripartire esattamente da dove si è interrotto, riprendendo nella sede Ministeriale il sistema di regole e le tutele per un futuro stabile di questi lavoratori, esattamente al pari degli altri.