ILVA IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA

INTEGRAZIONE SALARIALE 10% SULLA CIGS
LA NOTA CONGIUNTA AL GOVERNO DA PARTE DI FIM-FIOM-UILM

Pubblichiamo integralmente la nota odierna inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo per quanto attiene l’integrazione salariale dei lavoratorIlva in Amministrazione Straordianaria.
“Chiediamo alle SS.LL. in indirizzo, un incontro urgente sul rifinanziamento dell’integrazione sulla Cassa integrazione per i lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria.
Ciò si rende necessario per scongiurare possibili ritardi, in quanto ad oggi, da verifiche effettuate anche con la Società ILVA in Amministrazione straordinaria, non vi è traccia alcuna del provvedimento di integrazione salariale, risultando lo stesso non rilevabile dai contenuti del decreto c.d. Milleproroghe.
La presente, si rende imprescindibile anche e soprattutto a fronte delle rassicurazioni ricevute durante la videoconferenza di giorno 22 dicembre da parte dei Ministri in indirizzo. Invero, rassicurazioni sono giunte nei giorni seguenti, anche dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Senatore Turco.
E’ necessaria la massima chiarezza e rispetto agli impegni assunti, facendo seguito alle rassicurazioni fornite dal fronte istituzionale, in ordine alla messa in sicurezza del reddito dei lavoratori per l’intero anno 2021, nondimeno l’imprescindibile prosecuzione del trattamento di integrazione per non subire ritardi.
A tal riguardo, è opportuno un sollecito intervento del Governo per affermare gli impegni assunti e scongiurare, in assenza di nuovi provvedimenti entro il 31 gennaio p.v., possibili ed incomprensibili ritardi che vedrebbero paradossalmente l’erogazione del beneficio da parte di ILVA in favore dei lavoratori, non prima del mese di marzo p.v..
Ribadiamo altresì che le retribuzioni di questi lavoratori, già pesantemente falcidiate, non possono e non devono subire ritardi come quelli relativi al mese di febbraio 2020 per effetto della conversione del decreto Milleproroghe.
Nostro malgrado, ove non si giungesse ad una rapida definizione delle ragioni di cui alla presente, saremo costretti a mobilitarci a sostegno di questo bacino di lavoratori.”

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