Il segretario generale Uilm Taranto Davide Sperti è stato intervistato dal quotidiano “la Repubblica” riguardo la ripartenza dello stabilimento Leonardo di Grottaglie.
La ripresa a settembre
Dopo mesi di stop e di cassa integrazione per i lavoratori, lo stabilimento Leonardo di Grottaglie riprenderà a settembre le attività con un parziale riavvio della produzione delle fusoliere per gli aerei civili Boeing 787. Da settembre a dicembre, si dovranno realizzare in tutto 16 coppie di fusoliere: il sito aeronautico tornerebbe a lavorare su quattro coppie di fusoliere al mese, un livello di produzione lontano da quello del periodo pre-pandemia (in cui era di 10-12 coppie al mese), ma che potrebbe rappresentare un piccolo segno di ripresa. La commessa della casa statunitense Boeing, monocommittente di Leonardo Grottaglie, ha infatti fortemente risentito della crisi delle compagnie aeree e dell’industria aeronautica internazionale, acuitasi nel periodo Covid; Leonardo, per fronteggiare la situazione, ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali e ha ridotto la produzione, stabilendo un riavvio dopo l’estate ed un piano di rilancio per i prossimi anni, guardando anche ad altri programmi ed investimenti nei settori dell’aeronautica civile e militare (come il velivolo VX4 di Vertical Aerospace, il programma europeo per l’ala dell’EuroDrone ed il drone a energia solare SkyDweller).
Il sindacato Uilm Taranto chiede garanzie
I sindacati accolgono questa nuova fase di riavvio nel sito del Tarantino con cauto ottimismo, ma chiedono garanzie per il futuro. “La produzione riprende come da calendario già condiviso, si fermerà di nuovo ad inizio dicembre – conferma Davide Sperti, segretario generale Uilm Taranto -. Abbiamo necessità di conoscere quale sarà la situazione l’anno prossimo. Nel 2022, abbiamo realizzato 27 coppie di fusoliere, a cui si aggiungono, come riserva, altre 16 coppie che rimangono nello stabilimento, ma che sono state contrattualizzate con il cliente. Non sappiamo quale sarà il piano produttivo del 2023, ma orientativamente ci è stato detto che faremo circa il doppio delle fusoliere”. Intanto, “dato che l’accordo di gennaio – ricorda Sperti – prevedeva che l’azienda si impegnasse da una parte ad accelerare gli investimenti sui programmi aggiuntivi per svincolare Grottaglie dalla monocommessa e dall’altra a considerare comunque la cassa integrazione ordinaria come un ‘incidente di percorso’ per il solo 2022, oggi chiediamo garanzie sugli impegni presi. Si apre una discussione sull’impiego totale dei lavoratori per il 2023 e, parallelamente, sulla tutela della filiera produttiva e dei lavoratori dell’indotto, altrettanto importanti, perché sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi: circa 250 lavoratori, che si affiancano ai 1300 diretti dello stabilimento e ai 170 di Leonardo Logistics”.
Fonte: La Repubblica