DATI STATISTICI DI RICORSO ALLA CASSA INTEGRAZIONE

LA CRISI DEL MEZZOGIORNO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS: +274.15 % IN PUGLIA

La Puglia stretta nella morsa delle crisi industriali degli ultimi anni alla cronicizzazione dovuta al coronavirus, una curva di crisi esponenziale che non ha mai smesso di crescere. Nel non lontano Gennaio 2020 le ore totali autorizzate per trattamento di integrazione salariale erano cresciute del +274,15% rispetto a gennaio 2019 (+40,64% a livello nazionale); in particolare decrescevano già quelle ordinarie e si verificavano picchi notevoli di casse in- tegrazione straordinarie.

E’ evidente che, già nel mese di Gennaio, in Puglia vi era una mutazione in termini di ammortizzatori sociali che, in maniera nitida, identificavano un momento di crisi industriale ben definita e strutturale. Le imprese industriali di Puglia nel Gennaio 2020, quindi, si assestano su un percorso di rapida crisi e soprattutto di fasi di prossimità verso dati allarmanti.

Ad una fase critica e strutturata, proveniente da un 2019 molto critico per le produ- zioni industriali, si insedia violentemente l’acceleratore negativo del covid-19.
In poco più di dieci giorni, da quando sono stati varati i decreti in misura straordina- ria per gli ammortizzatori sociali inerenti al covid-19, 21.300 aziende pugliesi hanno fatto richiesta di cassa integrazione in deroga, per un totale di circa 90.000 lavoratori.

Con grande responsabilità continuiamo il quotidiano lavoro per sostenere i lavoratori e le imprese con accordi per la cassa integrazione ordinaria ed in deroga, ma siamo altresì consapevoli, che per i dati “poco confortanti” emersi nel mese di Gennaio, accelerati in modo esponenziale, causa Covid-19, si deve immediatamente intervenire con misure economiche di proporzioni ben diverse rispetto a quelle del decreto cura Italia.

I numeri continuano a crescere, non solo le richieste di cassa integrazione in deroga, ma attenzione perché le conseguenti, inevitabili, ricadute sugli indotti industriali dei grandi gruppi, quasi inevitabilmente aprono un nuovo fenomeno di sofferenza cronica delle PMI che stanno già attivando impressionanti numeri di cassa integrazione ordinaria.

Abbiamo bisogno, non solo degli straordinari sforzi della regione Puglia, ma di una immediata rivisitazione della sfera economica da parte del governo, per sostenere questa fase che rischia, nelle prossime ore, di diventare di proporzioni notevolmente più grandi. Bisogna rivedere la parte economica degli interventi ripartendo, appunto, dai dati del Gennaio 2020 che seppur antecedenti al covid-19 rappresentavano di per se una situazione molto critica.

Abbiamo grandi gruppi industriali in Puglia, Ex-ILVA, Bosch, Leonardo, Eni che sono nella morsa della crisi di mercato internazionale da troppi anni, gruppi industriali che senza una “visione industriale immediata”, soprattutto oggi al netto dell’emergenza Covid-19, rischiano di sprofondare e trascinare i lavoratori e l’economia pugliese in un futuro di grande sofferenza.

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