Controinformazione sull’evento “Steel Commitment 2023” organizzato a Taranto da Acciaierie d’Italia, per il prossimo 28 settembre
Nei giorni scorsi su importanti testate giornalistiche nazionali è stato pubblicizzato l’evento “Steel Commitment 2023” organizzato a Taranto da Acciaierie d’Italia, per il prossimo 28 settembre, esclusivamente per i propri clienti. Tale evento, come da cronoprogramma divulgato a mezzo stampa, prevederà la presentazione dei seguenti argomenti:
– commerciale;
– Qualità e R&S;
– piattaforme di certificazione;
– sessione Q&A;
– una visita presso lo stabilimento ionico.
Data l’importanza della giornata in questione vogliamo porre i seguenti quesiti alla società:
1. Visto l’andamento produttivo che negli ultimi anni segnala un record negativo di stabilimento che sta costringendo un sito definito di interesse strategico per la produzione di acciaio primario in Italia ma che perde costantemente quote di mercato, quali saranno i clienti invitati? Sarà presente anche Arcelor Mittal in quanto acquirente delle bramme prodotte dal sito di Taranto per gli stabilimenti in Europa?
2. I presunti clienti saranno portati in visita nello stabilimento a piedi, così come purtroppo accade per i dipendenti che si vedono costretti a raggiungere le portinerie a piedi per la mancanza di autobus, o per quella data ci sarà qualche bus in più per il trasporto interno?
3. Saranno scelti gli impianti da visitare per evitare che sia evidente lo stato di disimpegno totale dei reparti produttivi, dove l’assenza di una seria programmazione di manutenzione ordinaria e straordinaria, la mancanza di ricambi, di approvvigionamenti, di autobus e del minimo essenziale, mettono a serio rischio le condizioni necessarie per garantire un lavoro dignitoso per i dipendenti del sito jonico.
4. Saranno oggetto di visita gli sporgenti portuali, per i quali la stessa Autorità Portuale ha fatto richiesta di un piano di dettaglio operativo inerente i traffici in calo, pena la rimozione della concessione delle aree, dove, inoltre, non esiste un luogo idoneo adibito a refettorio, in grado di proteggere i lavoratori dalle intemperie in inverno, cosi come dal caldo torrido dell’estate?
5. Quali saranno le motivazioni per la mancanza di verticalizzazione produttiva soprattutto dopo i 680 milioni erogati dallo Stato e fagocitati nella grande quantità di debiti contratti nei confronti dei diversi soggetti interessati?
Ci preme, altresì, ricordare alla comunità ed alle istituzioni, in questa fase soprattutto, che le risorse utilizzate per le inserzioni pubblicitarie potrebbero essere impiegate diversamente, non a discapito dei salari dei lavoratori, falcidiati da un utilizzo massiccio della cassa integrazione, utilizzata come bancomat per trarne beneficio economico. Infatti la cattiva gestione delle risorse, l’assenza di un piano industriale e di un urgente rilancio produttivo dello stabilimento di Taranto stanno procurando, di fatto, un’incertezza sul futuro dei lavoratori di Ilva in Amministrazione straordinaria e dei lavoratori dell’appalto e dell’indotto, totalmente ridotto sul lastrico a causa del ritardo nei pagamenti.
Per tali ragioni, annunciamo una campagna di controinformazione che interesserà diversi argomenti interni alla fabbrica, che dimostrano come il cambio immediato della Governance, al netto di ennesimi decreti e/o emendamenti, sia l’unico atto concreto che questo Governo deve adottare per voltare immediatamente una pagina così drammatica che rappresenta una vergogna nazionale.
Ai lavoratori e al territorio jonico servono risposte sul futuro ambientale ed occupazionale anzichè pagine pubblicitarie che non servono a cancellare una cattiva gestione della fabbrica da parte della società.
Taranto, 01/08/23
Le Segreterie e le RRSSUU
FIM FIOM UILM USB