Diversificare la produzione ed evitare la chiusura del sito di Grottaglie
Taranto, 1 giugno 2024
Nella giornata odierna si è svolto, presso lo Stabilimento di Grottaglie, l’incontro tra la direzione aziendale, le Segreterie Territoriali e gli RSU FIM, FIOM e UILM di Sito.
L’azienda ha illustrato i futuri obiettivi dei nuovo piano Z60 inviato da Boeing e la situazione produttiva dello stabilimento, rappresentando le gravi difficoltà che sta attraversando Boeing che, di fatto, hanno comportato, da marzo a maggio 2024, una differenza di meno otto sezioni ritirate rispetto al
piano previsto, generando uno stoccaggio totale di 46 coppie di sezioni ferme all’interno dello stabilimento.
Per quanto concerne il nuovo piano hanno enunciato che lo stesso prevede:
- 55 delivery nel 2024 rispetto ad 87 delivery previsti;
- 45 approntamenti per l’anno 2024 rispetto a 72 previsti.
Pertanto, la Direzione aziendale ha espressamente dichiarato la volontà di sospendere le attività produttive per quattro mesi senza, tuttavia, specificare l’arco temporale. A tal proposito Fim, Fiom e Uilm ritengono un fatto grave la determinazione del fermo delle attività, soprattutto a fronte dei 5 ritiri al mese confermati dal piano Z60 di Boeing.
Infatti, è necessario evidenziare che durante la crisi causata dal Covid e fino a qualche mese fa, come da stessa ammissione aziendale, si è deciso, nonostante le nostre perplessità, di continuare a generare buffer senza tener conto del giusto equilibrio tra i volumi produttivi e la capienza dei capannoni per stoccare le fusoliere.
Inoltre, allo stato attuale Leonardo SPA ha confermato, durante l’osservatorio strategico, la necessità di slittare il punto di pareggio di bilancio al 2026. Per questo motivo decide nei fatti di sospendere le attività del sito.
Sia chiaro a Leonardo che lo stabilimento di Grottaglie non può essere utilizzato come leva finanziaria disinteressandosi totalmente dei riflessi negativi che avrebbe nei confronti soprattutto dei lavoratori dell’indotto (avendo questi ultimi utilizzato in maniera massiccia gli ammortizzatori sociali, in vari casi esauriti, durante la crisi covid).
Abbiamo pertanto ribadito all’incontro odierno che le scelte disastrose effettuate dal management di divisione non possono ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori di Grottaglie. Riteniamo sbagliata e irrispettosa la decisione irresponsabile di sospendere le attività e chiediamo all’azienda di valutare altre ipotesi in alternativa alla chiusura. Attività di diversificazione. È stata esposta la situazione che concerne l’avanzamento delle nuove attività (Vertical, Proteus, Euromale)…
…e riteniamo che la stessa sia totalmente insoddisfacente per traguardare una vera programmazione di diversificazione produttiva per il superamento della monocommitenza e monocommessa.
Pertanto, come FIM FIOM UILM chiediamo di avviare un negoziato, già a partire dai prossimi giorni, fissando degli incontri in cui si discuta prioritariamente delle prospettive del sito e della gestione della fase contingente. Inoltre, in assenza di una imminente convocazione o qualora non arrivassero risposte soddisfacenti, metteremo in campo le dovute azioni necessarie volte a riportare la strategia aziendale ad una condizione di rispetto nei confronti dei lavoratori e del territorio. Infine, alla luce della condivisione dell’importanza di basarsi sui contratti e non su pareri, lo Z60 permette di avere margine per trovare una soluzione che bilanci la necessità oggettiva di smaltimento buffer con un passo produttivo idoneo e congruo assumendosi la responsabilità esclusivamente manageriale di quanto accaduto fino ad oggi. Lo stabilimento di Grottaglie è dei lavoratori che hanno mostrato un attaccamento non paragonabile alla stragrande maggioranza dei manager che si sono avvicendati nella divisione nel tempo. Chi non conosce nè la storia nè i sacrifici fatti dai dipendenti e dal territorio non può permettersi di agire senza coinvolgere preventivamente le organizzazioni sindacali e mostrando un atteggiamento inadeguato e approssimativo.