IL CASO DI LAVORATORI (E NON) INGIUSTAMENTE PENALIZZATI DALLA INTERPRETAZIONE DELLA NORMA
In molti hanno ben salde nella mente le vicende legate al beneficio dell’amianto che, a nostro giudizio non ha “regalato” nulla ai lavoratori esposti alla terribile fibra, ma ha reso, nonostante le numerose peripezie ed in parte, giustizia ad una purtroppo parziale platea di maestranze che ne hanno tristemente condiviso vicinanza e contatto, diretto ed indiretto.
Dappoi, il supplizio degli effetti ingiusti, a nostro giudizio, delle leggi varate nel passato che in buona parte hanno stravolto e reso praticamente inaccessibile un diritto sacrosanto dei lavoratori, malgrado in circostanza dei mancati piani di smaltimento dell’amianto di cui ancora, nonostante i censimenti a volte riaffiora come fughi autunnali.
In tutto questo succede che la tagliola della spesa pubblica, visto il “magro portafoglio” dello Stato e, di conseguenza dell’INPS, insista a ledere un diritto, in parte per incapacità diffusa del legislatore, che si ostina a voltare il capo dall’altra parte non affrontando la definitiva bonifica del pericolosissimo contaminante in archi temporali certi; ma peggio ancora, nella consapevolezza di ciò, restando spettatori del mancato allontanamento dei lavoratori dalla fonte di pericolo. In questo quadro deprimente, succede anche di doversi imbattere in casi di lavoratori (e non) che non vedono riconoscersi il beneficio di legge, in specifici casi, per una mera interpretazione della norma a seconda, ci verrebbe da dire, della disponibilità di “cassa”.
Pubblichiamo integralmente la nota del 5 ottobre indirizzata alla Prefettura di Taranto ed al Senatore Mario Turco: “Le scriventi. in relazione all’incontro tenuto presso la Prefettura Taranto in data 10 luglio 2020, dove si discussero le problematiche inerenti all’oggetto di cui sopra, con la presente sollecitano il senatore Mario Turco per una data utile ad incontro, affinché si possano conoscere eventuali sviluppi di questa particolare vicenda. Ricordiamo che l’lnps nonostante negli ultimi 25 anni abbia ritenuto sempre validi per il riconoscimento beneficio amianto anche i periodi di CIGS, ad oggi, nonostante il quadro normativo risulti essere invariato, lo stesso ente previdenziale si comporta in maniera diametralmente opposta, ritenendo tali periodi non utili al computo del riconoscimento del beneficio, impedendo di fatto ai lavoratori, e specie a chi il lavoro lo ha perso, di poter accedere alla pensione.”