L’IMPENNATA DEL COSTO DI LUCE E GAS PREOCCUPA MOLTO LA UIL
Questi aumenti graverebbero in modo inaccettabile sulle famiglie e sui salari reali delle lavoratrici e dei lavoratori che, già da anni, fanno i conti con un costo dell’energia fra i più alti in Europa. L’Italia ,infatti, è uno dei paesi europei a più alta diffusione della cosiddetta povertà energetica: circa il 10% delle famiglie italiane fa fatica a pagare regolarmente le utenze domestiche.
È urgente, quindi, una riforma strutturale della composizione delle bollette che si ponga due obiettivi: il primo è che i maggiori introiti derivanti dall’aumento fino a 60 euro a tonnellata di Co2 siano destinati a ridurre i costi per le famiglie; il secondo è che le utenze energetiche siano sgravate dagli oneri di sistema che pesano sulle bollette per circa il 20%.
Dunque, è necessario che i sussidi alle rinnovabili e tutte le altre voci degli oneri di sistema siano spostate sulla fiscalità generale in quanto risorse destinate a finanziare opere e servizi di interesse generale.
La Uil è assolutamente convinta che la transizione ecologica debba fondarsi sulla sostenibilità sociale delle scelte economiche e tecnologiche.
Una transizione che non tenga conto degli impatti sociali causerebbe un aggravio delle diseguaglianze assolutamente inaccettabile.
La Uil, dunque, chiede al Governo, e nello specifico al ministro Cingolani, di confrontarsi con le Parti sociali per giungere a soluzioni rapide e condivise, affinché l’aumento dei costi energetici non zavorri la ripresa post covid.