Taranto, 26/07/24
Ecco i punti chiave:
1. 𝙍𝙞𝙙𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙣𝙪𝙢𝙚𝙧𝙞: Abbiamo costretto l’azienda a ridurre il numero massimo di lavoratori da 5.200 a 4.050 per l’intero gruppo. A Taranto, il massimo sarà di 3.500 lavoratori, ma questa situazione durerà solo per alcuni mesi. Con il ripristino del secondo alto forno a ottobre, vedremo un progressivo ritorno dei lavoratori.
2. 𝙍𝙞𝙢𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙞𝙣 𝙢𝙖𝙧𝙘𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙡𝙩𝙞𝙛𝙤𝙧𝙣𝙞: L’accordo garantisce che la rimessa in marcia degli altiforni, insieme agli avvicendamenti per manutenzione, riavvierà tutti gli impianti, a partire da quelli di finitura a Taranto.
3. 𝙏𝙚𝙢𝙥𝙞𝙨𝙩𝙞𝙘𝙝𝙚: Entro maggio 2026, tutti gli 8.200 lavoratori di Acciaierie d’Italia saranno al lavoro.
4. 𝙎𝙖𝙡𝙫𝙖𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙𝙞𝙖 𝙤𝙘𝙘𝙪𝙥𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚: L’accordo riconosce la validità dell’accordo sindacale del 6 settembre 2018, soprattutto per i 1.500 lavoratori in amministrazione straordinaria.
5. 𝙎𝙖𝙡𝙫𝙖𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙𝙞𝙖 𝙤𝙘𝙘𝙪𝙥𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚: I lavoratori riceveranno il 70% di integrazione sul primo rigo, compreso premio e tredicesima mensilità. Inoltre, chi è impattato dalla cassa integrazione a zero ore avrà un giorno di ferie aggiuntivo.
6. 𝙁𝙤𝙧𝙢𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙧𝙚𝙩𝙧𝙞𝙗𝙪𝙞𝙩𝙖:
La formazione sarà retribuita e in presenza, tendendo a evitare quanto più possibile la cassa integrazione a zero ore per le persone
7. 𝙎𝙢𝙖𝙧𝙩 𝙬𝙤𝙧𝙠𝙞𝙣𝙜 𝙚 𝙛𝙡𝙚𝙨𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖’ 𝙤𝙧𝙖𝙧𝙞𝙖: Saranno possibili su base volontaria e declinati ad accordi territoriali.
8. 𝙐𝙣𝙖 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙪𝙢 𝙥𝙚𝙧 𝙞𝙡 𝟮𝟬𝟮𝟰: Alla fine dell’anno, condivideremo e consuntiveremo il raggiungimento di un premio salariale crescente in welfare (dall’1% al 3% del reddito base lordo) in base ai risultati produttivi.
Abbiamo inserito una clausola che garantisce comunque il pagamento di questo premio in caso in cui il mancato o parziale raggiungimento degli obiettivi sia indipendente dalla responsabilità dei lavoratori.
Questo accordo segna l’inizio di una nuova fase di ricostruzione sociale e rappresenta un parziale risarcimento per tutto ciò che i lavoratori hanno subito fino ad oggi.