VIA LIBERA AL DECRETO GRANDI NAVI CON ULTERIORI APPORTI DI CAPITALE
E’ giunto il via libera dell’Aula del Senato ad un emendamento, riformulato dal Governo, a prima firma Luigi Vitali, Agostino Santillo (M5S), Stefano Collina (Pd) che autorizza INVITALIA a sottoscrivere ulteriori apporti di capitale e ad erogare finanziamenti in conto soci nel limite massimo di 705 milioni per assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell’impianto siderurgico di Taranto della società dell’ ex ILVA.
Tecnicamente, INVITALIA (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A ) “è autorizzata di fatto alla costituzione di una società, allo scopo della conduzione delle analisi di fattibilità, sotto il profilo industriale, ambientale, economico e finanziario, finalizzate alla realizzazione e alla gestione di un impianto per la produzione del preridotto – direct reduced iron.
Alla società di cui al precedente periodo del presente comma non si applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175. Il capitale sociale della società di cui al primo periodo è determinato entro il limite massimo di 70.000.000 euro, interamente sottoscritto e versato da INVITALIA, anche in più soluzioni. Agli oneri di cui al precedente periodo, pari a 70.000.000 euro per l’anno 2021, si provvede a valere sulle risorse di cui al comma 1. Il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 18 settembre 2021.
All’interno del decreto, all’articolo 3.1 comma 4, lo ricordiamo, è stato inserito un provvedimento riguardante l’ex Ilva. Nel testo si rileva che All’articolo 1 del decreto-legge 16 dicembre 2019, n. 142, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 febbraio 2020, n. 5, dopo il comma 1–bis, sono aggiunti i seguenti commi:” 1-ter. L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – INVITALIA è autorizzata a sottoscrivere ulteriori apporti di capitale e ad erogare finanziamenti in conto soci, nel limite massimo di 705.000.000 euro, per assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell’impianto siderurgico della Società ILVA S.p.A. di Taranto, qualificato stabilimento di interesse strategico nazionale (ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231).
Questi nuovi capitali si intendono finalizzati a sostenere quanto previsto nell’accordo del dicembre scorso tra multinazionale e governo, che prevedeva oltre 1 miliardo di euro solo per acquisire entro maggio 2022 il 60% delle quote societarie della società veicolo AM InvestCO Italy spa, OGGI Acciaierie d’Italia, con cui la multinazionale ha in fitto la gestione degli stabilimenti del grup- po ex Ilva in Italia. A quest’ultima resterà prima il 50% e poi il 40%, motivo questo per il quale la multinazionale verserà i pattuiti 70 milioni di euro per completare la ricapitalizzazione della società.