UN ANNO INSIEME… GRAZIE!
Cari lavoratori, lavoratrici, lettori,
Siamo oramai giunti al termine di un altro anno, il 2021, che ha segnato in continuità con il precedente, una moltitudine di eventi e un impatto drammatico sulla vita di ognuno di noi, sulle imprese, sul lavoro di tutti.
Tutto è in costante e veloce trasformazione. Fino a qualche anno fa anche il solo immaginare una rete di cambiamenti così fittà, avrebbe destato forte scetticismo sulla reale probabilità di accadimento, ma, purtroppo eventi di una certa portata non siamo in grado di prevederli, ma, possiamo e dobbiamo invece fronteggiarli con tutta la determinazione possibile.
A due anni dalla terribile pandemia abbiamo fronteggiato il mutare degli eventi, la trasformazione delle varie forme di lavoro e delle organizzazioni-riorganizzazioni delle imprese nel tentative di non cercare di cortocircuitare il sistema Paese.
Tutto questo stato di cose ha prodotto e sta producendo su imprese e lavoratori, conseguenze inimmaginabili la cui stima delle reali ricadute saremo in grado di farla soltanto quando ritorneremo alla normalità.
Siamo ben consapevoli che in tutto questo panorama trova intreccio anche la fitta rete del processo di Transizione ecologica che si avvia costantemente verso la programmazione in scala planetraria.
Un processo di cui la UILM ha forti timori, non per l’utilità ed il beneficio alla specie umana che esso dovrà essere in grado di produrre, ma per il semplice fatto che, processi così dirompenti, lunghi e complessi, devono contenere in assieme al progetto di realizzazione, oltre le risorse necessarie, anche gli strumenti eccezionali per la tenuta occupazionale di interi settori che altrimenti rischierebbero da qui a breve di scomparire con ricadute inimmaginabili sull’occupazione, disagio e tenuta sociale.
Non possiamo permetterci di commettere scelte miopi e poco programmatiche perché fino ad ora le perdite sono state tante, troppe, sia da un punto di vista umano che economico.
Il costo della vita non è diminuito, anzi sotto diversi aspetti è aumentato.
Anche il prezzo dell’energia e del gas stanno subendo picchi di risalita mai visti, condizione questa che rischia far scomparire moltissime aziende già in fievole tenuta per gli effetti dei lockdown e la rapida metamorfosi del mercato.
Dal 1° ottobre sono partiti gli aumenti sulle fatture di luce (+29,8%) e su quelle del gas (+14,4%). Lo stanziamento di 3 miliardi di euro per contenere gli aumenti ha aiutato solo in parte gli aumenti che proseguiranno nel corso del nuovo anno e potrebbero portare la spesa per le forniture di elettricità e gas a raggiungere la cifra record di 2.558 euro annui a famiglia (3 persone), con un incremento del +77% rispetto alla spesa sostenuta nel 2019 con picchi del 200% per le imprese.
Dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta aumenta raggiungendo il livello più elevato dal 2005 (inizio delle serie storiche). Torna a crescere la povertà assoluta. La percentuale di famiglie che si trovano in povertà assoluta nel Mezzogiorno è rappresentato dal 7,6% al Nord, 5,4% al Centro. 1,3 milioni sono il numero di minori in povertà assoluta (13,5%). (fonte ISTAT)
Mentre, a parte gli annunci, resta fortemente preoccupante il reale stato dell’occupazione sul forte eco mediatico di una ripresa che tale non è. Infatti, l’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +35mila unità), che ha riguardato in parte solamente gli uomini, coinvolge i dipendenti, le persone tra i 15-24 anni e gli ultra 50enni. Il tasso di occupazione sale al 58,6% (+0,1 punti). (fonte ISTAT)
Per quanto riguarda la piaga dei divari, icosiddetti ”paperoni” della penisola possiedono una ricchezza pari al 30% della popolazione, con un 20% dei più benestanti che detengono patrimoni e liquidità che valgono il 69% circa della ricchezza complessiva ed i più poveri invece stanno sempre peggio. Dal 2008 al 2014 le fasce più deboli infatti hanno perso una percentuale prossima al 24% del loro reddito. La disuguaglianza nella distribuzione del reddito in Italia è aumentata negli ultimi 30-35 anni più che negli altri paesi Ocse.
Dalla globalizzazione alla crisi industriale, alla pandemia, vi è un chiaro inceppo dell’ ”ascensore sociale”, un contesto che svela drammaticamente l’incapacità di come in questi questi anni il nostro paese ha investito poco in ricerca, istruzione e formazione uniti alla carenza di politiche industriali.
Se non citassimo questi dati, anche in questa nostro messaggio augurale ai Lavoratori e lettori, il rischio sarebbe quello di non riuscire a ben focalizzare il peso delle scelte che la nostra organizzazione si troverà ad assumere nel reale interesse dei lavoratori e per il bene del Paese. Al di là degli annunci che sono del tutto suscettibili, i numeri non lo sono e per UILM e UIL è, e resta il capitale umano l’elemento centrale da cui ripartire.
Il 2021 è stato un anno caratterizzato da una forte contrapposizione sociale a diverse delle scelte intraprese dal Governo e ad imprese multinazionali che con scelte miopi e di delocalizzazioni, hanno agito in spregio di intere Comunità e Lavoratori oltre che del Paese.
Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo nella convinzione che l’unione e comunione dei lavoratori sono necessarie come mai per tendere a salvaguardare il capitale umano, sotto ogni forma, contrastando ogni scelta e sostanza che non si dimostri all’altezza del cambiamento epocale in corso. Anche il 2022 si rivelerà un anno molto intenso e per questo abbiamo la necessità di continuare a tenerci per mano.
BUON ANNO CARI LAVORATORI, LAVORATRICI E CARI LETTORI