RIPRESA E OCCUPAZIONE

IL SINDACATO E’ PRONTO AL CONFRONTO, MA SOLO SU SOLUZIONI RAGIONEVOLI

Le Raccomandazioni di primavera della Commissione europea andrebbero lette nella loro interezza e con più attenzione. Infatti, non parlano solo del blocco dei licenziamenti, ma sollecitano anche l’Italia a combattere contro l’evasione fiscale e il lavoro irregolare, ad abbassare la tassazione sul lavoro, a investire nelle politiche attive del lavoro, a ridurre le crescenti diseguaglianze sociali. Temi, questi, sui quali chiediamo interventi, da mesi, ma senza riscontri.
Peraltro, non è vero, come sostiene il Presidente di Confindustria, Bonomi, che l’Italia sia l’unico Paese ad aver adottato il blocco dei licenziamenti: lo hanno fatto anche altri Paesi europei, legando il provvedimento alla concessione dei fondi pubblici relativi alla Cassa integrazione. In particolare, in Francia e in Austria la protezione contro il licenziamento è stata estesa fino al doppio della durata della Cassa integrazione. Il blocco, quindi, è legato alla concessione di fondi pubblici. A questo proposito, ci domandiamo se sia giusto che continuino a ricevere aiuti anche le aziende che distribuiscono dividendi e non sono state colpite dalla crisi: in molti Paese europei se lo sono chiesti; da noi, no. Così come vorremmo che il MEF rispondesse a un nostro quesito: dove e come sono stati spesi i fondi Sure? Insomma, serve chiarezza e coerenza, sapendo che, lo scorso anno, quando è servito per tenere a galla il sistema economico, il Sindacato ha sottoscritto un accordo con il sistema delle imprese sulla continuità produttiva in sicurezza. I lavoratori hanno fatto la loro parte e ora gli vogliamo dare il benservito? Noi siamo pronti al confronto, ma bisogna trovare soluzioni ragionevoli per evitare una catastrofe sociale.

Condividi la pagina