UILM E FIOM IN PROTESTA BLOCCANO I TORNELLI DELLA DIREZIONE
Nella prima mattina di ieri UILM e FIOM hanno deciso, al termine del consiglio di fabbrica dei RSU, di effettuare un presidio, con blocco in ingresso e uscita, all’interno della portineria Direzione di Acciaieria d’Italia per chiedere ai vertici aziendali un incontro per affrontare le tante problematiche presenti all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. Tale situazione è divenuta ormai insostenibile e non si possono attendere ancora i tempi lunghi della politica e delle istituzioni, che da tempo rinviano una vera discussione sul futuro di Taranto sia dal punto di vista am- bientale che industriale e occupazionale. Infatti, continuiamo ad assistere a continui slogan da parte delle istituzioni preposte vuoti di contenuti e soprattutto privi di risposte per migliaia di lavoratori, i quali attendono da tempo soluzioni che possano dare una prospettiva certa per il proprio futuro lavorativo. Attendiamo ancora che lo Stato, attraverso INVITALlA, sia parte attiva delle scelte future dello stabilimento e non semplice spettatore. Dopo circa 3 ore di presidio è arrivata una prima convocazione a FIOM e UILM, seguita poi, a valle del comunicato sindacale, da una seconda la convocazione per giorno 1 giugno alle ore 09.30, da parte di Acciaierie d’Italia, all’indirizzo di UILM e FIOM. Riteniamo non più rinviabile una discussione di merito con la controparte per affrontare i seguenti punti:
=> Licenziamenti discriminatori;
=> Cassa Integrazione – Integrazione Salariale;
È in scadenza Il prossimo 30 giugno la cassa Integrazione con causale COVID 19 e riteniamo necessario affrontare la questione prima della scadenza prevista e sulla base di una presentazione di un plano Industriale. L’emergenza COVID 19 non può continuare ad essere utilizzata come clava per sopprimere una discussione di merito con le organizzazioni sindacali;
=> PDR corresponsione una tantum;
=> Comandate allargate in deroga all’accordo Integrativo del 1989;
=> Appalto: la situazione è al limite del collasso. Ci sono lavoratori che non percepiscono lo stipendio da mesi e subiscono un continuo attacco In merito all’utilizzo del cosiddetto dumping contrattuale, il quale contribuisce a comprimere salario e diritti.
Questi saranno i punti che affronteremo con la Direzione Aziendale che indubbiamente necessitano di risposte certe e di una programmazione di un tavolo permanente per gestire l’attuale fase di transizione.