PIANO NAZIONALE PER RIPRESA E RESILIENZA

PRIORITA’ NEL RIDURRE I DIVARI TERRITORIALI E DESIGNARE INVESTIMENTI AL SUD, TARANTO PER PRIMA

Se il nostro Paese vorrà imboccare la strada della crescita e del benessere il Governo nel “piano nazionale per la ripresa e la resilienza” per programmare le risorse dei fondi europei inerenti la “Next Generation Eu” (209 miliardi di euro), dia priorità alla riduzione dei divari territoriali.

Taranto e l’area Jonica per prima. Infatti, tutti gli indicatori economici, sociali ed occupazionali confermano l’allarme che la UILM Taranto ha lanciato e puntualmente avverte: la forbice tra Mezzogiorno e resto del Paese si sta pericolosamente ampliando.

Nel Mezzogiorno servono politiche economiche concrete e di prospettiva, valide per tutto il territorio nazionale, ma che mirino, al loro interno, ad una declinazione specifica e una maggiore intensità di aiuti e di risorse da destinare senza sconti alcuni a quei Territori martiri sul piano occupazio- nale di sviluppo e sociale, evitando di continuare a perpetuare l’idea che nel Mezzogiorno servono sussidi e assistenza.

Il nostro mercato del lavoro ha perso nel II trimestre di quest’anno 460 mila occupati rispetto al trimestre precedente, di cui 46 mila solo a giugno e guardando in prospettiva, da un nostro studio, sarebbero a rischio tra i 530 mila e i 655 mila posti di lavoro nel corso del 2020.

Torniamo e torneremo a riaffermare questo concetto, poiché convinti che serve una concentrazione degli investimenti nel SUD e in special modo a Taranto in grado di generare lavoro salubre e buona occupazione e con risorse destinate oltre che all’industria, all’ammodernamento del sistema dell’istruzione e grandi opere infrastrutturali.
Serve uscire immediatamente e con decisione dalla pericolosissima morsa che attanaglia e affligge lavoratori, lavoro e cittadinanza, senza pausa estiva alcuna.

L’altro grande tema parallelo è il prosieguo e l’incremento della fiscalità produttiva di vantaggio che colmi il GAP fecondo tra le varie aree del Paese e Taranto, perfezionando le ZES (Zone Economiche Speciali) e consolidando una volta e per tutte la ZFD (Zona Franca Doganale), misure queste imprescindibili per l’insediamento di nuove realtà produttive sul Territorio in grado di dare prospettiva e lavoro nel Territorio.

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