TAVOLO DI CONFRONTO CON IL MINISTERO DEL LAVORO SUL PROTOCOLLO DI SICUREZZA DEL 14 E 24 APRILE 2020
Si è svolto lunedì, in videoconferenza, il tavolo di confronto con le parti sociali, convocato dalla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo, volto a fare una verifica collet- tiva sul Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 e integrato il 24 aprile 2020, e a riprendere il tema della salute e sicurezza sul lavoro in generale. Tema che la Ministra stessa ha definito “centrale e che pone tutti davanti a importanti responsabilità”. Insieme alle principali organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, erano presenti al confronto i rappresentanti delle più importanti istituzioni, impegnate, a vario tito- lo, nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori/lavoratrici: l’Inail, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’Inps, il Comando dei Carabinieri per la tutela del lavoro e il Ministero della Salute.
Le OO. SS. hanno chiesto alla Ministra la ripresa dei tavoli di lavoro per continuare la discussione interrotta con il lockdown sul coordinamento delle attività di vigilanza, il riordino degli accordi Stato-Regioni in materia di formazione dei lavoratori, la qualificazione delle imprese. Nell’incontro di lunedì, però, il tema principale è stato quello relativo all’applicazione del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della dif- fusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.
Sull’effettiva applicazione del protocollo, sono stati forniti, da parte del Comando dei Carabi- nieri per la tutela del lavoro e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, i dati sull’attività ispettiva, portata avanti congiuntamente, che a fronte di circa 2 milioni di controlli “ordinari”, effettuati dall’arma dei carabinieri nel suo complesso (1.907.044 controlli su attività ed esercizi commerciali dal 12 marzo al 19 luglio 2020), ha visto l’avvio di un’attività ispettiva “selezionata” – per il controllo dell’applicazione del Protocollo Covid – su 6.046 imprese. Le sospensioni hanno riguardato una percentuale piuttosto bassa di imprese (286 sospensioni), seppure con una oggettiva difformità a livello territoriale. La maggior parte delle sospensioni, infatti, sono avvenute nelle regioni del sud Italia (115 sospensioni su 1.555 controlli), in particolare nell’area che ricomprende l’ITL di Napoli, mentre nell’ITL di Milano, su 1.472 controlli sono state effettuate solo 49 sospensioni.