LE RIVENDICAZIONI IN AMBITO STRAGIUDIZIALE E GIUDIZIALE: IL PUNTO
Abbiamo appreso con grande soddisfazione che il Tribunale di Taranto, qualche settimana fa ha riconosciuto il diritto di un lavoratore, appartenente al bacino di Ilva in Amministrazione straordinaria, ad essere assunto da ArcelorMittal. La notizia di cui c’è stata ampia condivisione a mezzo social, rappresenta un passaggio importante nel percorso già intrapreso dai lavoratori rappresentati dalla UILM per la tutela dei propri diritti.
Come noto, la multinazionale inspiegabilmente e senza giustificazione alcuna, non ha fornito risposta alle tante lettere inoltrate nell’interesse dei lavoratori, al fine di ottenere, in via stragiudiziale, il riconoscimento delle loro rivendicazioni.
Tale situazione comporterà nella fase seguente, la necessità di decidere, ove ve ne siano i presupposti, se ricorrere in Tribunale nella consapevolezza di aver tentato in via bonaria di ottenere una risposta positiva delle proprie richieste.
Infatti, prima che entrassero in vigore le restrizioni all’esercizio delle attività ed alla circolazione delle persone, imposte a causa della nota pandemia, i nostri uffici legali avevano già iniziato a valutare ogni singolo caso, per individuare l’eventuale sussistenza dei presupposti indispensabili all’azione giudiziaria, fornendo nell’occasione, ampia notizia dei rischi connessi ad un eventuale rigetto delle domande.
Giova infatti sottolineare, affinché la tutela del lavoratore sia tale, che in ambito giudiziario occorre agire con la giusta cautela, in quanto in molti ben ricordiamo cosa ha rappresentato nel passato il contenzioso legale avverso ILVA per il riconoscimento alla categoria superiore.
Delle migliaia di rivendicazioni stragiudiziali e giudiziali presentate, solo un centinaio hanno avuto come esito transazioni tra le parti, e solo una decina furono quelle accolte dai giudici. Diversi inoltre, si rivelarono i casi respinti dal Tribunale, con la paradossale conseguenza della condanna dei lavoratori al pagamento delle spese (il danno e la beffa), per cui molti lavoratori hanno abbandonato i giudizi.
La UILM non intende in nessun modo far calare il sipario sull’argomento, tutt’altro agire con ogni strumento utile, ma senza fare proclami (come altri), in considerazione sia dell’esperienza passata sia della situazione attuale.
Non appena gli uffici legali riprenderanno la normale attività, proseguirà incessante l’avviata disamina preventiva dei singoli casi da parte degli avvocati, nelle loro specifiche ragioni e circostanze, per ciò che attiene termini e criteri di selezione previsti dall’accordo del 6.9.2018.
Le lezioni del passato e la conoscenza del presente ci impongono la massima determinazione per la tutela di questo bacino di lavoratori. Procederemo dunque con ogni azione consentita e necessaria, nella consapevolezza che non occorrono frasi e messaggi ad impatto, ma una seria attività costruita sull’analisi e informazione nell’interesse di chi rappresentiamo, e non solo.